KDE 4.6.5 cominciava ad annoiarmi; pochi bugs, pochi crash, molti wow. Negli ultimi giorni aveva addirittura iniziato a mostrarmi il suo ghigno supponente ad ogni mio inutile subdolo tentativo di manomissione. Lo sapevamo entrambi che questa storia non sarebbe durata a lungo.
Ieri l'infausto passaggio a KDE 4.7. Nonostante la fama di piantagrane delle versioni .0 mi sono trovato nuovamente con un desktop stabile e funzionante. Come osi?!?
Bene. Non è mia intenzione sciorinarvi tutto lo sciibile sulle nuove features della nuova versione (anche perchè ne so poco); mi limiterò ad appuntare, in ordine sparso, le cose che considero degne di nota, le cose che mi entusiasmano e le cose che considero nocive per quei due neuroni imbranati (io li chiamo Gump e Forrest) che giocano a ping pong tra gli emisferi destro e sinistro del mio cervello.
Dolphin. Mi piace molto la nuova configurazione dei menù. Il menù a tendina sulla destra è una benedizione. La riorganizzazione delle voci presente è molto razionale e stranamente ha una sua Logica (a dimostrazione del fatto che quelli del team di sviluppo siano finalmente arrivati alla lettera L del vocabolario). I love u.
Se pensate che nello screenshot precedente le cartelle con colori diversi siano state scelte con una certa Logica siete degli illusi, io alla lettera L non ci sono ancora arrivato. Sorry.
Il menù Kickoff ha finalmente ricevuto l'attenzione che meritava. Quelle barrette laterali che servivano per indietreggiare nella navigazione sono state eliminate. Bene. Niente più conati di vomito dopo la peperonata delle 10:00 (10 AM per chi è pratico).
Piccolo aggiornamento anche per il tool per il posizionamento delle finestre. Fino alla scorsa versione era infatti contraddistinto da cornici brutte e ingombranti tipo quelle dei falsi quadri tardo novecenteschi a casa di mio nonno. Le cornici sono state sostituite da sobri riquadri semi-trasparenti.
Qualche parolina sulle prestazioni. Sono solito testare le prestazioni di un sistema operativo con un metodo semi empirico che è andato via via perfezionandosi con gli anni. Per effettuare questo test è necessario aprire un paio di torrent, un paio di video con Vlc e Dragon Player, una paio di playlist con Amarok e affini, una decina di tabs in Chromium, qualche immagine multi-livello in Gimp e far partire una simulazione con l'ottimo GNU/Octave... contemporaneamente. Poi si lascia "cucinare" il desktop a fuoco lento per una mezz'oretta circa.
Come metro di giudizio per questo particolarissimo test si usa, pensate un po', il tatto. Vi basterà posizionare dolcemente il palmo della mano sulla parte latero-superiore del case del portatile e valutare il grado di ustioni prodotte sulla pelle. Il metodo è molto preciso.
Bene. Questa volta non ho dovuto perdere tempo a comporre il 118 sul telefono. Mi è bastato un unguento anti-scottature e una fasciatura bella stretta!
No, sul serio. Ho notato, numeri alla mano, con la stessa configurazione, un carico minore sulla CPU rispetto alla versione 4.6, soprattutto in avvio. Per contro ho notato un maggior consumo di RAM (qualche decina di mega, forse un centinaio). Poco male; la ram non manca mai.
Qualche bugs, a dir la verità, è ancora presente; vecchi bugs che KDE si porta dietro da qualche tempo. Vi capita mai di rinominare una cartella sul desktop ed essere avvisati subito dopo che la cartella col "vecchio" nome non esiste più? Eh... grazie al ca**o!
Ok, basta così. Voi pensate che io non sappia che a fine lettura dei miei post vi ritrovate quasi sempre con la faccia spalmata sulla tastiera consumati dalla noia e devastati dal bombardamento di notizie insulse? eh?
Vi ammiro per questo. Come al solito... fatemi sapere!
Ah dimenticavo. Mi piacerebbe iniziare ad avere un rapporto più stretto con voi (tranquilli, ci siamo capiti!). Qui il profilo Twitter di Pcfaidate. Accorrete numerosi.
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