Nelle ultime 24 ore sono state introdotte alcune funzionalità interessanti nel progetto Gnome Shell, altre erano già presenti e sono state rese graficamente più fluide e coerenti. Principalmente, queste novità riguardano le workspaces view e il modo in cui interagire con esse attraverso le finestre delle applicazioni. Ve le illustro brevemente.
Quando ci troviamo nella linear view (desktop affiancati con barra di scorrimento), nell'ultima istanza di desktop creata, è possibile spostare la finestra dell'applicazione in primo piano verso destra creando in tal modo un nuovo workspace. Ecco un' immagine.
Al di là dell'animazione, sobria e piacevole, trovo il tutto molto funzionale e efficace, in questo modo i click necessari per creare un nuovo desktop, spostare l'applicazione, dare il focus all'applicazione desiderata si riducono vistosamente. Vediamone un'altra.
Sempre in questa modalità è possibile spostarsi tra un workspace e l'altro semplicemente trascinando i desktop con il mouse. Questo velocizza di molto il lavoro al pc ed è sicuramente la funzionalità che più mi ha colpito. L'unica cosa che giudico quantomeno strana è la ridondanza del comando, mi spiego. A questo punto è possibile dirigersi da "un'altra parte" in tre modi diversi: trascinando i desktop con il mouse, spostandosi con la barra di scorrimento o cliccando sui tastini in basso. Personalmente eliminerei volentieri la barra, ma è solo un giudizio personalissimo, forse il delirio di un pazzo.
Non ho avuto modo di includere il puntatore del mouse nell'immagine sopra, in ogni caso, è possibile azionare il "meccanismo" cliccando con il mouse sul "wallpaper" e trascinando in tal modo il desktop a destra o a sinistra senza andare ad agire sui comandi in basso.
Ho intravisto anche qualche altrà novità ma ve ne parlerò successivamente quando scoprirò qualcos'altro a riguardo.
Mi preme inoltre dire la mia sulla decisione dei vertici di Ubuntu di non introdurre Gnome Shell in Maverick Meerkat. Non ci vedo niente di strano anzi, credo sia un bene. Sarebbe ingiusto pensare che un progetto di tale portata possa adeguarsi ai rilasci, semestrali, di una distribuzione linux, che, seppure sia la più diffusa, chiacchierata, acclamata, odiata, resta in ogni caso una delle tante. E' giusto, invece, che Gnome Shell segua il suo corso, con i propri slanci di genialità e con, ahimè, i propri necessari e saltuari rallentamenti. E' Ubuntu che dovrebbe aspirare a Gnome Shell, non il contrario. Io la vedo così.