lunedì 26 dicembre 2011


Tiriamo le somme...

Oggi parto a razzo. Sono un tipo fondamentalmente nostalgico e mi viene piuttosto naturale fermarmi a riflettere alla fine di un ciclo. Vorrei tirare le somme di questo lungo anno, un anno travagliato per quanto riguarda il software libero. Dico travagliato perché, al momento, più che ai traguardi raggiunti mi vien da pensare alle massacranti lotte interne a cui abbiamo assistito. Lotte alimentate da capi-gruppo scellerati che hanno dimenticato e affossato l'idea di quel software libero che a me sta tanto cara.


Il software libero quest'anno, a mio parere, ha subito una forte battuta d'arresto. Ci siamo messi a difendere a spada tratta il nostro desktop environment preferito e ci siamo dimenticati che a discuterne eravamo sempre i soliti quattro gatti. Nel mentre gli outsider hanno continuato a masturbarsi le meningi con i soliti sistemi chiusi che un tempo odiavamo e di cui adesso ci disinteressiamo. Ieri ad esempio mi è stato chiesto da un giovane alle prime armi quale distribuzione cominciare a utilizzare e io sinceramente non avevo una risposta pronta. A dir la verità sono andato proprio nel panico; uso Linux da tempo immemore e ne parlo addirittura su un blog,  eppure non sono capace di indicare la strada ad un giovane che vorrebbe abbandonare Windows per Linux. Non ci vuole un genio per capire che la strada intrapresa negli ultimi anni dal software libero si sta rivelando quantomeno rovinosa. 

Lo so, il tono con cui mi stanno uscendo di mano queste parole è un po' duro ma in tal modo mi viene più facile puntualizzare il concetto. Quest'anno nel mondo Linux si sono raggiunte punte di frammentazione che mai avrei pensato possibili solo due anni fa. Tale frammentazione, seppur possa essere vista come un fulgido esempio della libertà di cui da sempre ci vantiamo, è stata del tutto infondata e senza criterio. Fior fiore di menti e di sviluppatori si sono divisi tra innumerevoli progetti indipendenti sprecando tempo e risorse preziose. È lecito a questo punto pensare che, se quattro gatti non sono riusciti in passato a far sentire la propria presenza, non ci riusciranno di certo una piccola percentuale di essi. Fino a qualche anno fa si teneva d'occhio il numero di utenti Linux rispetto alla concorrenza, oggi invece vanno di moda le statistiche Unity-GnomeShell. Per fortuna le statistiche vengono espresse in punti percentuali; se provassimo a sostituire quei "punti" con numeri veri otterremmo dei risultati a dir poco esilaranti.

Ci troviamo così, di tanto in tanto, a parteggiare animosamente per un fork o per l'altro e nella foga del momento ci dimentichiamo che, nel frattempo, perdiamo tempo e alleati importanti per la nostra causa. A tutto questo non c'è soluzione. Bisogna solo aspettare che il tempo bastoni coloro le cui idee si siano rivelate fallimentari e premi invece chi si sia fatto portavoce di idee lungimiranti e ben fondate. Un anno è passato in stand-by e a quanto pare un altro, simile, è alle porte. 

Questo è il mio piccolo resoconto sui mesi appena trascorsi. Io,  per allontanarmi momenteneamente da questo delirio fratricida, mi sono scelto il mio DE  e da quello guardo tutti dall'alto. I love u KDE.

Buon fine anno a tutti. 

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