giovedì 17 marzo 2011


Chakra Linux: provata per voi... e per me! Parte seconda.

Buongiorno Lor Signori! Qualche giorno fa avevo cercato di esporre il mio punto di vista sulla questione Unity e Gnome Shell considerando che il rilascio della versione stabile per Ubuntu Natty non è imminente ma neanche tanto lontano. Ok, bene, ma KDE? Si, KDE beneficerà di questa lotta civile senza quartiere? Convertirà nuovi adepti? Attingerà al bacino degli utenti confusi e disorientati? Non possiamo saperlo prima del tempo ma è abbastanza logico e consequenziale immaginarsi scenari simili. A tal proposito diamo un' occhiata a Chakra nella speranza che la seguente "analisi" possa tornare utile al più presto a qualcuno di voi!


Se ricordate avevo già avuto modo di provare Chakra due o tre mesi fa; si trattava di una prova, seppur attenta, piuttosto fugace. Oggi cerchiamo di entrare maggiormente nel dettaglio di un paio di quelle che sono le peculiarità più interessanti di questa distribuzione.

Due righe di introduzione. Chakra è una distribuzione GNU/Linux estremamente potente basata su Arch. La sua caratteristica principale è quella di essere decisamente kde-centrica o qt-centrica e per molti versi lo è più delle altre distribuzioni che utilizzano tale desktop come scelta predefinita. La tipologia di rilascio degli aggiornamenti è semi-continuo (half-rolling); pur garantendo quindi la stabilità del sistema ci offre la possibilità di godere dell'ultima versione del desktop KDE (in soldoni).


Partiamo dall'installazione. Come al solito dovrete procurarvi un cd da masterizzare o una chiavetta USB in cui ficcarci l'immagine iso. Vi informo che per l'ultima release stabile di Chakra non potrete usare Unetbootin, insieme fanno a botte, sembra che non si siano mai presentati. Potrete però usare lo spartano ImageWriter (repositories di Ubuntu). Altro problema, per poter trasferire con ImageWriter l'iso di Chakra al vostro dispositivo USB ricordatevi di cambiare l'estensione dell'immagine in .img. Tutto questo succedeva circa una settimana fa.

Tribe. Il tool per l'installazione è veramente di ottima fattura. Sia dal punto di vista grafico che funzionale. Il globo interattivo per la scelta del fuso-orario è una chicca imperdibile. Peraltro nelle ultime schermate dell'installer vi verrà presentata la possibilità di installare ulteriore software non incluso nel parco di default e magari di scaricare qualche Bundles!


Bundles? Sì, i Bundles, come dicevo settimane fa, sono dei file system auto montabili che contengono tutti i file necessari per eseguire un'applicazione che non si trovi nei repositories. Si parla di applicazioni che fanno uso delle librerie GTK. Per quanto riguarda le applicazioni del desktop KDE vi basterà cercare i relativi pacchetti in CInstall (provvisorio seppur semplice e funzionale). In CInstall non troverete traccia di applicazioni Gnome-GTK. Il motivo per cui è stata fatta questa distinzione fisica e funzionale tra le applicazioni provenienti dai due toolkit riguardano questioni relative alla praticità e forse alle prestazioni.

Vorrei cercare di giustificare quest'ultima affermazione. Se fossimo in Windows vi direi che "sporcare" il sistema conduce senza ombra di dubbio al rallentamento dello stesso. Per Linux è diverso a causa dell'organizzazione "modulare" dei dati all'interno del file-system e dell'accesso agli stessi. È lecito però pensare che si possano avere dei miglioramenti in termini prestazionali utilizzando un desktop pure-qt o pure-gtk. Si parla comunque di differenze piccole.

Ciò che invece a me piace dei bundles è la praticità di tutto l' ambaradam. Mi spiego. Quando scaricate un file .cb dalla lista ufficiale su project-chakra non state scaricando un file di installazione come un .deb in debian bensì un file che ha al suo interno tutto quello che serve per farlo "girare". In realtà, come era logico aspettarsi, tale procedura sporca leggermente il sistema ma in maniera totalmente diversa. Tutti i file relativi alle personalizzazioni del software scaricato e ai dati in esso introdotto (firefox per esempio) vengono salvati nella nostra Home, questo succede in tutte le distribuzioni! In Chakra vengono salvati nella nostra Home anche tutti i file necessari al funzionamento del software, ossia quelli che potremmo trovare in un sistema "classico" nelle directory /etc /opt e /usr e nelle sottodirectory di quest'ultima /bin /lib e /share. Queste directory, in Chakra, vengono create all'interno della nostra Home nella sottocartella del software in questione (in .cinstall). 

Diretta conseguenza di tutto ciò è che creando un nuovo user per il sistema vi ritroverete di nuovo il classico desktop KDE con solo applicazioni QT in quanto i due user hanno home divise. Bene.

Altra cosa degna di nota; non dovendo installare l'applicazione, una volta scaricato il pacchetto .cb vi basterà cliccarci sopra per aprire il software e automaticamente l'icona di file compresso si trasformerà nell'icona dell'applicazione in questione (inoltre verrà creato un link in Kickoff). 


Il browser di default in Chakra è Rekonq, può piacere o no, ma è indubbio che rispetto ai Firefox e Chromium manchi ancora qualcosina! Quindi ho scaricato i bundles relativi e ho installato da CInstall i pacchetti qtcurve e gtk-integration-qtcurve per godere delle applicazioni bundle-gtk in maniera più piacevole. Mi aspettavo un rallentamento nell'apertura dei software gtk ma devo dire che così non è stato, tranne che per il primo avvio ovviamente (giusto il tempo di creare un paio di cartelle e link).

Per gli altri software vi ricordo che quasi sempre esiste una controparte QT ai software GTK capace di fare il proprio lavoro in modo più che soddisfacente. Spesso è solo una questione di pigrizia fossilizzarsi su un'applicazione piuttosto che su un'altra. Esistono casi particolari invece in cui la controparte, almeno per il momento, non esista o non sia altrettanto valida (vedi Gimp o Firefox). Ecco a cosa servono i Bundles.

È tempo di terminare questo post, vi ho già annoiato abbastanza. Quindi facciamo un po' di considerazioni. Chakra è un ottima distribuzione Linux e la sua giovinezza non è sintomo di instabilità. I tool specifici usati sono in continuo miglioramento e molto probabilmente nelle future release ne vedremo delle belle. Questo però non vuol dire che oggi sia inusabile. Tutto al contrario. Senza ombra di dubbio è la distribuzione che mi sento di consigliare a chiunque voglia usare KDE sul proprio computer. Attenzione! Ho detto usare, non provare! Per quanto riguarda la migrazione da una distribuzione all'altra vi posso dire che l'unica cosa di cui dovrete preoccuparvi è il package manager. Che sia APT, RPM o PAC-MAN l'importante è memorizzare quel paio di comandi che vi permettano di svolgere le manutenzioni basilari da terminale. Nel caso non abbiate voglia di fare neanche quello ricordatevi che ogni distribuzione offre ormai potenti tool grafici per rendere ogni cosa semplice e di immediata comprensione.

Bene. Vi saluto e vi linko un paio di pagine utili.


Ringrazio i ragazzi del portale italiano per il supporto e le utilissime informazioni. 
Ok, mi sono dilungato veramente troppo, buona giornata!

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